Ecommerce e futuro dei pagamenti: la visione di Roberto Liscia, Netcomm

Roberto Liscia, Netcomm
Roberto Liscia
Presidente
Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale Italiano

Scopri il futuro dei pagamenti digitali e il loro impatto sull’ecommerce nell’intervista di MyBank a Roberto Liscia, Presidente Netcomm.

A proposito del nostro guest:

Roberto Liscia, Ingegnere Nucleare e Master in Business Management all’Insead, è oggi docente di Marketing Industriale e Presidente di Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale Italiano.
Inoltre è stato il fondatore ed è Executive Board Member di Ecommerce Europe, organizzazione con sede a Bruxelles a cui oggi aderiscono 24 Paesi e che è diventato il più importante centro di analisi ed elaborazione di politiche e posizioni regolamentari sul Commercio Elettronico a livello europeo.

Innovatore nell’anima, da sempre accompagna le realtà in cui crede nella giusta direzione per diffondere cultura e inclusività digitale. A che punto siamo oggi secondo Lei in termini di alfabetizzazione digitale in Italia?

L’alfabetizzazione digitale in Italia ha visto progressi significativi, ma resta ancora un percorso da completare. Secondo il DESI (Digital Economy and Society Index) della Commissione Europea, l’Italia è ancora sotto la media europea.

Le iniziative per migliorare le competenze digitali sono cresciute, soprattutto nelle scuole e tra i giovani, ma è essenziale estendere questi sforzi a tutta la popolazione, inclusi gli anziani e le fasce sociali più vulnerabili.

Investire in formazione continua e garantire l’accesso universale alla tecnologia sono passi cruciali per colmare il divario digitale e favorire l’inclusività.

Per quanto riguarda i pagamenti, nel 2023 in Italia la media di pagamenti digitali per abitante si è attestata intorno ai 220 pagamenti all’anno, lontano dalla media europea che è intorno ai 400 pagamenti per abitante per anno. Quali sono gli ostacoli alla transizione verso un modo digitale e come possiamo recuperare terreno in Italia?

Gli ostacoli principali alla transizione verso i pagamenti digitali in Italia includono una certa resistenza culturale, la mancanza di fiducia nella sicurezza dei sistemi digitali e un’infrastruttura tecnologica non sempre all’altezza.

Per recuperare terreno, è necessario investire in campagne di educazione e sensibilizzazione che illustrino i benefici e la sicurezza dei pagamenti digitali. Inoltre, è fondamentale migliorare l’infrastruttura tecnologica, offrendo incentivi alle imprese per aggiornare i loro sistemi e garantendo un accesso diffuso a internet ad alta velocità. Politiche governative mirate e collaborazioni con il settore privato possono accelerare questo processo.

Dal nostro punto di vista la modalità A2A si sta affermando sempre più tra le aziende, persone fisiche e pubblica amministrazione. Secondo il report di The Paypers, in Europa i pagamenti A2A hanno rappresentato circa il 18% del valore transato online nel 2023. Secondo lei quali sono le motivazioni che stanno spingendo questo trend in crescita?

Il trend di crescita dei pagamenti account-to-account (A2A) è guidato da vari fattori. La semplicità e l’efficienza di questi pagamenti, che eliminano intermediari, riducono i costi e velocizzano le transazioni, sono tra i principali motivi del loro successo.

La regolamentazione, come la PSD2 (Payment Services Directive 2), rappresenta un primo componente per aumentare la fiducia nei pagamenti digitali, con l’obiettivo anche di incentivare l’adozione dei pagamenti A2A.

Inoltre, l’integrazione crescente delle tecnologie e la digitalizzazione delle aziende e delle pubbliche amministrazioni hanno creato un ambiente favorevole per l’espansione di questo metodo di pagamento.

In Italia solo il 17% circa delle imprese conosce o mastica un po’ il digitale. Quali sono i criteri vincenti per le soluzioni di pagamento per facilitare l’acquisizione progressiva di confidenza nel digitale da parte delle imprese?

Per facilitare l’acquisizione di confidenza nel digitale da parte delle imprese, è cruciale adottare soluzioni di pagamento intuitive, sicure e integrabili con i sistemi esistenti. Le imprese necessitano di formazione continua e supporto per l’uso di queste soluzioni, superando così le resistenze iniziali.

È importante promuovere partnership con fornitori di tecnologia e fintech per offrire strumenti avanzati e innovativi. Inoltre, soluzioni di pagamento flessibili e trasparenti, che semplificano la gestione finanziaria, possono aiutare le imprese a integrare il digitale nei loro processi quotidiani.

Oltre 10 anni fa, prendeva mano nella mano MyBank accogliendola nel suo Consorzio e supportandone la diffusione nel mercato italiano. Ci può raccontare la “nascita” della modalità di pagamento MyBank dal suo punto di vista e le tappe salienti del suo sviluppo?

La nascita di MyBank è stata motivata dalla necessità di creare una soluzione di pagamento sicura e immediata che facilitasse le transazioni online tra consumatori e aziende.

L’obiettivo era offrire un’esperienza di pagamento fluida, utilizzando i canali bancari esistenti. Le tappe salienti del suo sviluppo includono il lancio ufficiale nel 2013, seguito da una rapida adozione da parte delle banche italiane.

Successivamente, MyBank ha ampliato la sua presenza a livello europeo, consolidandosi come una soluzione affidabile per i pagamenti digitali e continuando a innovare per rispondere alle esigenze del mercato.

Quali sono stati i fattori che l’hanno spinta a credere in questa modalità di pagamento account-to-account?

I fattori che mi hanno spinto a credere in MyBank come modalità di pagamento account-to-account includono la sua semplicità d’uso, la sicurezza delle transazioni e la trasparenza offerta.

MyBank riduce significativamente i rischi di frode grazie alla conferma immediata dei pagamenti e all’utilizzo delle infrastrutture bancarie esistenti.

Inoltre, la possibilità di effettuare pagamenti in tempo reale risponde alle esigenze di velocità e efficienza del mercato moderno, rendendo MyBank una soluzione ideale per consumatori, aziende ed enti della pubblica amministrazione.

Possiamo definire MyBank un precursore dell’open banking e un motore di innovazione e inclusività per i pagamenti digitali in Europa?

Assolutamente, MyBank può essere considerato un precursore dell’open banking. Ha introdotto concetti chiave come l’interoperabilità e la sicurezza delle transazioni digitali tra conti bancari, promuovendo l’innovazione nei pagamenti digitali.

MyBank ha giocato un ruolo fondamentale nell’inclusività finanziaria, facilitando l’accesso ai servizi di pagamento digitali per una vasta gamma di utenti in tutta Europa. La sua capacità di adattarsi alle esigenze del mercato e di integrare nuove tecnologie lo ha reso un motore di cambiamento nel panorama dei pagamenti digitali.

Dal suo osservatorio privilegiato ci può descrivere come stanno cambiando le abitudini di acquisto dei consumatori e delle aziende?

Le abitudini di acquisto stanno cambiando radicalmente grazie alla digitalizzazione. I consumatori oggi cercano esperienze di acquisto fluide, personalizzate e sicure, preferendo i canali online per la loro comodità e rapidità.

Le aziende stanno adattando le loro strategie per rispondere a queste aspettative, investendo in piattaforme e-commerce e migliorando la loro presenza digitale. La sostenibilità e la trasparenza sono diventati valori fondamentali per i consumatori, influenzando le loro decisioni d’acquisto. Inoltre, la Generazione Z, cresciuta con la tecnologia, sta ridefinendo le aspettative verso un’esperienza di acquisto sempre più interattiva e omnicanale.

Se c’è un ingrediente segreto per iniziative di successo, di quali soluzioni è composto? In altre parole, quali soluzioni dovrebbero implementare i merchant per proporre una UX evoluta che risponda a tali esigenze?

L’ingrediente segreto per iniziative di successo è una combinazione di innovazione, semplicità e centratura sull’utente. I merchant dovrebbero implementare soluzioni di pagamento integrate che offrano un’esperienza utente (UX) intuitiva e sicura.

È fondamentale offrire opzioni di pagamento flessibili, come wallet digitali, pagamenti a rate e account-to-account come MyBank. L’uso di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale per personalizzare l’esperienza di acquisto e la blockchain per aumentare la trasparenza e la sicurezza può fare la differenza. Inoltre, l’adozione di un approccio omnicanale per garantire coerenza e continuità tra i vari touchpoint è cruciale.

E per quanto riguarda i pagamenti, quali sono le tendenze che si stanno delineando in ciascun segmento (B2B/B2C) e quali i fattori comuni? Come si posizionano i pagamenti account-to-account in questo contesto?

Nel segmento B2C, le tendenze includono l’aumento dei pagamenti contactless, l’adozione di wallet digitali e l’uso crescente di tecnologie biometriche per l’autenticazione.

Nel B2B, c’è una crescente preferenza per i pagamenti digitali rapidi e sicuri, con un’enfasi sull’automazione dei processi contabili.

I pagamenti account-to-account si posizionano bene in entrambi i segmenti grazie alla loro efficienza, sicurezza e riduzione dei costi. Offrono una soluzione scalabile e versatile che risponde alle esigenze di rapidità e trasparenza dei mercati moderni, contribuendo a migliorare la gestione del cash flow e la riconciliazione delle transazioni.

Guardiamo al futuro: che evoluzioni vede da qui a 5 anni nelle modalità di pagamento e nella diffusione degli A2A payments?

Nei prossimi cinque anni, prevedo una continua espansione dei pagamenti digitali e una maggiore adozione dei pagamenti account-to-account (A2A). L’evoluzione delle tecnologie blockchain e l’integrazione con sistemi di intelligenza artificiale renderanno i pagamenti più sicuri e trasparenti.

La regolamentazione proattiva e l’incremento della fiducia nei sistemi digitali contribuiranno a un’ulteriore diffusione. Inoltre, se l’open banking potrà avvalersi di un’architettura sia normativa sia funzionale più consona ai suoi obiettivi permetterà di offrire livelli di servizio maggiormente rispondenti alle aspettative del mercato facilitando transazioni più fluide e immediate.

La crescente consapevolezza ambientale e la richiesta di sostenibilità potrebbero anche spingere verso soluzioni di pagamento più eco-friendly.

Infine, dalla sua finestra europea sul mondo, l’associazione Ecommerce Europe, qual è lo stato dell’arte dell’euro digitale? E quale sarà la sua vera innovazione?

L’euro digitale rappresenta un passo cruciale verso la digitalizzazione delle valute nell’UE. Attualmente, siamo nella fase di studio e sviluppo, con la Banca Centrale Europea che esplora le migliori modalità di implementazione.

L’euro digitale mira a complementare il contante, offrendo un’alternativa sicura e affidabile per i pagamenti digitali. La sua vera innovazione risiede nella capacità di migliorare l’inclusione finanziaria, garantire la sovranità monetaria dell’UE e fornire una risposta europea alle criptovalute private.

Inoltre, l’euro digitale potrebbe semplificare i pagamenti transfrontalieri, ridurre i costi delle transazioni e rafforzare la resilienza del sistema finanziario europeo. Questa innovazione potrà anche promuovere la competitività del mercato unico digitale, favorendo l’integrazione economica all’interno dell’UE.

20 Sep 2024

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