28 Set Cosa, quanto, come e perché si acquista online oggi
Le nuove abitudini degli e-shopper europei ridisegnano le priorità di chi vende online
Cosa
Abbigliamento e accessori sono i prodotti maggiormente acquistati online.
Dal sondaggio 2021 RetailX Consumer Observatory realizzato da RetailX intervistando 9.600 consumatori in 19 paesi europei, emerge che la moda traina l’e-commerce anche in tempi di Covid.
Gli e-shopper più attivi in questa categoria sono gli svedesi (72%), i polacchi (70%), i francesi (65%), seguiti da italiani (63%), britannici (57%) e romeni (51%). [1]
I dati Eurostat 2020 sull’utilizzo domestico e individuale dei servizi ICT confermavano già abbigliamento (incluso quello sportivo), calzature e accessori al primo posto tra le categorie di prodotti acquistati sul web in Europa (63%), seguiti da arredo/decorazione casa e giardino (29%), servizi di consegna da ristoranti, catene di fast-food e catering (28%), cosmetici, prodotti di bellezza o benessere (27%), libri stampati, riviste o quotidiani, alla pari di computer, tablet, telefoni cellulari o accessori (entrambi 26%).[2]
Quanto
La ricerca di RetailX suggerisce che oltre il 92% degli shoppers intervistati in 19 mercati europei oggi acquista online almeno ogni tanto.
Per quanto riguarda l’Italia, il 61,1% degli acquirenti digitali effettua almeno un acquisto online al mese (acquirenti abituali), il 23,9% acquista online almeno una volta a settimana (acquirenti intensivi), il 15% fa shopping online una volta ogni trimestre o meno (acquirenti sporadici). La media è di almeno un acquisto online al mese per l’85% dei consumatori. [3]
Il report annuale di idealo sull’ecommerce, conferma che la pandemia di COVID-19 ha spinto il 59% degli italiani a comprare di più online rispetto a prima. Il 52,8% degli intervistati ha dichiarato di aver comprato prodotti online che in passato erano stati acquistati raramente o mai e il 16,3%, ha dichiarato di aver fatto un acquisto online per la prima volta.
Nel 2021, il 34,5% degli utenti prevede che comprerà online ancora di più rispetto al 2020 mentre il 58,4% allo stesso modo. Solo il 7% crede di ridurre gli acquisti tramite e-commerce.
Oltre 16 milioni di italiani ritengono che il cambiamento delle proprie abitudini di acquisto dovuto alla pandemia sia destinato a permanere.
Quanto si spende online in Europa? Quattro intervistati su dieci nell’ambito dell’indagine Eurostat 2020, avevano effettuato acquisti tra i 100 e i 400 euro nei tre mesi precedenti al sondaggio. I più giovani (16-24 anni) avevano speso meno di 100 euro, mentre nella fascia 25-54 anni, l’11% dei partecipanti aveva speso tra i 500 e i 999 euro, l’8% oltre 1000 euro.
Come
In Europa, oltre la metà degli acquisti online viene effettuata da mobile. [4]
Due consumatori italiani su tre utilizzano lo smartphone per lo shopping online e nel 77,3% dei casi viene utilizzato un dispositivo mobile Android.
Gli utenti sono sempre più consapevoli dei rischi che corrono online.
Da un lato, crescono i timori per la violazione dei dati personali e il furto di identità: in un recente
sondaggio sulle abitudini di acquisto online condotto da Empathy.co, il 40% degli intervistati si dice preoccupato per ciò che accade ai propri dati durante e dopo il percorso di acquisto su un sito e-commerce e dichiara di sentirsi a disagio di fronte alla richiesta di dati personali non necessari o sensibili.
C’è chi si pente di non essere stato sufficientemente prudente: il 28% degli intervistati dichiara che preferirebbe recuperare informazioni già fornite su siti web di marchi o aziende, che, a posteriori, non ispiravano particolare fiducia. [5]
Il risultato? Sono sempre più numerosi i consumatori che effettuano acquisti online come utenti ospiti per evitare la creazione di nuovi account che richiedono l’inserimento di dati personali.
La preoccupazione principale è quella di cadere nella trappola delle frodi.
Così oggi, per un numero significativo di e-shopper (32%), la garanzia che le proprie informazioni rimangano al sicuro assume un’importanza ancora maggiore rispetto al periodo pre-pandemia.
Parallelamente, l’esperienza di pagamento al check-out, oltre a essere una fase cruciale dell’acquisto online, rappresenta oggi un fattore critico per il successo di qualsiasi e-commerce: rendere questa fase fluida e sicura significa creare fiducia, la base per mantenere la clientela nel tempo e poter migliorare la propria e-reputation.
L’offerta dei metodi di pagamento al carrello è oggi più che mai essenziale: a livello globale, dall’inizio della pandemia, il 56% dei consumatori afferma di aver completato una transazione online tramite una modalità di pagamento mai utilizzata prima. [6] I consumatori infatti, oggi sono più propensi a utilizzare un nuovo strumento con cui non hanno familiarità, se questo risponde meglio alle loro esigenze. Ecco perché, i metodi più tradizionali devono essere affiancati da modalità alternative che rispondano alle necessità di utenti sempre più consapevoli, per evitare l’abbandono del carrello, un fenomeno ben lungi dall’estinzione (ancora oggi il 70% dei prodotti aggiunti al carrello non vengono poi realmente ordinati).
Una delle modalità maggiormente in crescita in Europa è quella degli Online Banking e-Payments (OBEP), che permettono all’utente, direttamente dal check-out del sito e-commerce, di essere reindirizzato al servizio di online banking della propria banca e di effettuare il pagamento evitando la creazione di nuovi account o password, autorizzando la transazione da un ambiente protetto senza la richiesta di ulteriori dati personali.
Metodo particolarmente popolare nei Paesi Bassi con la soluzione iDEAL, in Germania con giropay e in Austria con eps-Überweisung, i pagamenti OBeP continuano a crescere anche in Italia, dove MyBank è la prima soluzione europea di pagamento alternativa, complementare alle carte, che consente di fare acquisti online su un numero sempre maggiore di siti e-commerce e di effettuare pagamenti alla Pubblica Amministrazione in modo semplice e sicuro, con bonifico immediato dal proprio conto corrente.
Conforme alle normative europee in materia di GDPR, PSD2 e AML, MyBank copre oltre l’80% della popolazione bancarizzata in Italia e supporta la digitalizzazione dei pagamenti con uno strumento di semplice utilizzo per i consumatori oltre che di facile e conveniente integrazione per le aziende, garantendo la protezione dei dati degli e-shopper, mai condivisi con terze parti.
In generale, a vincere la sfida tra sicurezza e user experience, sono gli e-commerce che puntano a migliorare l’esperienza di acquisto, eliminando qualsiasi tipo di “attrito” anche grazie a strumenti di pagamento come MyBank.
Facilitare l’e-shopping significa anche rendere ben visibili le opzioni di pagamento disponibili già dalla home page, per permettere ai clienti di sapere in anticipo se saranno in grado di utilizzare il loro metodo preferito. Gli e-commerce più virtuosi da questo punto di vista? Anche quelli italiani (43%), preceduti dagli e-shop olandesi (50%) e tedeschi (47%).[7]
Perché
La comodità è il più grande driver di e-commerce in quasi tutti i mercati europei in particolare in Spagna, dove il 79% ha affermato che questo è il motivo principale per acquistare online, seguita da Svezia (76%), Irlanda (74%) e Francia (73%). [8]
Comodità ovviamente bilanciata da un livello di protezione della propria identità digitale e dei propri dati sensibili.
In Italia, in base ai dati del report annuale dell’Osservatorio Multicanalità, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Nielsen, al primo posto si conferma il risparmio (55%), seguito dalla comodità di acquisto (36%), dalla maggiore facilità di trovare gli articoli di proprio interesse (25%) e dalla possibilità di comprare ovunque ed in qualsiasi momento (23%).
Particolarmente apprezzati sono anche la scelta più ampia di prodotti rispetto ai negozi fisici (19%), il diritto di recesso dall’acquisto (16%), l’opportunità di fare shopping in store virtuali che si trovano al di fuori dei propri confini territoriali (14%) nonché il reperimento di informazioni, suggerimenti utili e recensioni per l’acquisto (12%). [9]
[1] https://internetretailing.net/customer/customer/research-how-european-shoppers-want-to-buy–and-why-23534
[2] https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=E-commerce_statistics_for_individuals
[3] https://www.idealo.it/magazine/e-commerce/e-commerce-italia-report-2021-idealo?cmpReload=true
[4] internetretailing.net/mobile-theme/mobile-theme/more-than-half-of-europes-online-sales-took-place-on-mobile-uk-leads-the-way-22845
[5] https://empathy.co/assets/media/uploads/resources/empathy.co-online-trust-survey-20210614.pdf
[6] https://www.paysafe.com/en/blog/lost-in-transaction-consumer-payment-trends-2021/
[7] https://internetretailing.net/customer/customer/research-how-european-shoppers-want-to-buy–and-why-23534
[8] https://internetretailing.net/customer/customer/research-how-european-shoppers-want-to-buy–and-why-23534
[9] https://www.osservatoriomondoretail.com/2021/06/17/perche-gli-italiani-comprano-online/
28 Sep 2021