La parola ai nostri merchant: EG Italia

Ignazio Squillante EG Italia
Ignazio Squillante
Treasury Manager, EG Italia
Ci racconta com’è nata e come si è evoluta la vostra realtà?

Quella di EG Group e, in seguito, quella di EG Italia è una storia per certi versi unica e straordinaria. EG Group è nata e cresciuta grazie alla determinazione di due fratelli inglesi di origine indiana che, partendo da un solo punto vendita di distribuzione carburanti, in poco meno di due decenni sono passati a costruire un gruppo di 6 mila punti vendita, in 10 paesi diversi, in tre continenti differenti, con 45 mila dipendenti.

L’idea vincente di EG Group è stata affiancare alla vendita dei prodotti di carburante quella di prodotti e servizi a valore aggiunto per il cliente. Per lo più, mi riferisco al convenience store e al food-to-go, anche grazie alla partnership con importanti gruppi come Burger King, Carrefour, Starbucks e molti altri ancora.

EG Group in Italia ha acquisito, tramite la sua controllata EG Italia SpA, 1.100 punti vendita di distribuzione carburanti dalla Esso italiana. L’acquisizione ha compreso un intero ramo di azienda, dunque uomini e mezzi inclusi. Insomma, una grande storia di successo.

Qual è il valore dei pagamenti digitali per EG Italia e come rientrano nelle vostre strategie di innovazione?

Per EG Italia la gestione dei pagamenti riveste un’importanza molto elevata, di conseguenza la digitalizzazione del processo è fondamentale in quanto ci consente di avere un controllo, una tempestività e una sicurezza del buon esito dei singoli pagamenti: si tratta di elementi cruciali nel nostro settore, considerati i risvolti di credit management del mercato petrolifero.

Il nostro comparto, come noto, si basa su importi di fatturato molto elevati, ma su margini profitto percentuali molto sottili. Questo significa che il mancato controllo di un incasso, quindi anche l’insoluto di un singolo incasso, su un fatturato annuo che si basa su un centinaio di consegne, può mettere a repentaglio l’intero profitto di un anno maturato sul singolo impianto.

Dunque, la digitalizzazione degli incassi dai nostri clienti ci consente il controllo, per noi un aspetto chiave.

Quali esigenze vi hanno spinto a introdurre MyBank come modalità di pagamento?

Benché, a seguito della nostra acquisizione dei 1.100 punti vendita di distribuzione carburanti dalla Esso italiana, si partisse da una base tecnologica abbastanza robusta e solida, permanevano dei processi non sufficientemente digitalizzati nella parte degli incassi.

I nostri clienti gestiscono delle pompe di benzina e l’Italia vende all’ingrosso il carburante a questi soggetti.

Il prodotto può essere scaricato nella loro cisterna esclusivamente dopo aver accertato che il pagamento sia stato effettuato correttamente. Tuttavia, fino a due anni fa, una parte della clientela, non potendo produrre la garanzia bancaria, non riusciva ad accedere al pagamento tramite bonifico pre-autorizzato SEPA e alla sua relativa dilazione di pagamento, trovandosi costretta a pagarci in contanti, tramite assegno circolare e in taluni casi anche con assegno bancario, con evidenti risvolti di rischio, di appesantimento dei processi di riconciliazione nonché di costi bancari e amministrativi.

Pertanto, con la digitalizzazione del processo degli incassi, ci si era prefissi quattro obiettivi: la rendicontazione automatica degli incassi, l’eliminazione dei rischi degli insoluti sia tecnici che per carenza fondi, la riduzione dei costi amministrativi e di gestione agli assegni e, in generale, un maggior controllo del processo dei pagamenti dei nostri clienti. MyBank, con le sue caratteristiche di irrevocabilità e di perfetta integrabilità con i nostri sistemi, ha dato la possibilità di rispondere a tutte queste nostre esigenze.

Com’è andato il processo di implementazione di MyBank e che risposte avete avuto dai vostri clienti?

L’implementazione di una nuova soluzione implica sempre tanto lavoro all’interno di un’azienda. Nel caso di MyBank, il processo si è però rivelato meno impegnativo: abbiamo deciso di integrare il sistema di raccolta ordini, che già era da molti anni conosciuto tra i nostri clienti e utilizzato nei nostri processi, aggiungendo un link che permettesse ai nostri clienti di pagare accedendo nel loro ambiente di remote banking, utilizzando le proprie credenziali, quindi avendo anche una situazione rassicurante per loro, e generando poi una ricevuta di pagamento che è uguale a prescindere dalla banca utilizzata dal nostro cliente quindi anche più facilmente riconoscibile dal trasportatore che deve controllare la ricevuta prima di scaricare il prodotto.

In poche parole, abbiamo creato una win-win situation in cui noi abbiamo un processo più sicuro e controllato e il cliente evita di andare in banca a chiedere l’assegno circolare, accedendo a un’esperienza di pagamento fluida e sicura dal suo stesso online banking, utilizzando le consuete credenziali per effettuare un pagamento immediato e irrevocabile.

Nel periodo dei rollout, quindi di graduale passaggio a MyBank, abbiamo potuto utilizzare un doppio binario, quindi MyBank insieme agli assegni circolari con un passaggio graduale, perché i due processi convivevano tranquillamente. Questo ci ha anche permesso di utilizzare l’assegno circolare in tutti quei casi, peraltro molto molto rari, in cui per qualsiasi motivo, anche per errori umani, non si riusciva a finalizzare l’operazione con MyBank.

In conclusione, l’integrazione di MyBank è stata un successo, ha generato molta soddisfazione all’interno dell’azienda e anche una risposta positiva da parte dei nostri clienti.

16 Feb 2023

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